Un metodo realizzato da profonda osservazione, studio e pratica
L’intreccio tra i due sistemi viventi
Un sistema complesso aperto adattativo acquisisce informazioni-segnale dal suo ambiente e dalla propria interazione con esso.
Quando si vuole imparare una lingua, apprendere una nuova tecnica, un nuovo lavoro, eseguire un’impresa ci si comporta come un sistema complesso aperto adattativo.
In un essere umano, considerato come sistema complesso aperto adattativo, la biocinetica, la biodinamica e la biochimica, inconsciamente elaborate, danno adito ad attrattori probabilistici che si manifestano nella realtá emergente (“coreografia comportamentale”).
La complessitá é quindi connessa all´intreccio (entanglement) tra un “sistema adattativo paziente” (Pz) osservante e osservato e un “sistema adattativo terapeuta” (Ter) osservante e osservato.
Il sistema Ter non deve introdurre una invadenza turbativa nel sistema osservato.
Il Quantic Space Feeling (QSF) rappresenta, nel metodo QuEBA, la condizione per la realizzazione dell’entanglement-intreccio tra due sistemi viventi complessi aperti adattativi (Pz-Ter). Nella metodica QuEBA il dialogo tra i due sistemi interagenti è garantito dal test D.F.I. (di Disponibilità Funzionale Integrata).
La funzione e l’importanza degli attrattori
L’interpretazione dell’informazione-segnale permette al sistema di collassarsi in una direzione attrattoria che fornirá una guida per agire nel mondo reale.
In tale condizione si esprimerá la massima capacitá nella nascita e sviluppo autorganizzante di infiniti attrattori che modificano e realizzano sovrapposizioni di stati comportamentali.
Tutti gli attrattori sono in competizione fra loro e i risultati derivanti dalla simbiosi con la realtá emergente vengono reintrodotti nel sistema stesso, influenzando e arricchendo ancor piú la competizione tra gli attrattori (Pz-Ter).
L’apprendimento e l’accoppiamento evolutivo delle coreografie tra i due sistemi entangled (co-evoluzione) ha, infatti, la finalitá di rinnovare nei sistemi stessi una capacitá di evolvere, aumentando gli attrattori ovvero le possibilitá di scelte comportamentali.
Un attrattore, in buona sostanza, é la direzione in cui le traiettorie funzionali del sistema tendono ad orientarsi.
Nell’approccio terapeutico QuEBA ci si confronta con una espressione-comportamento funzionale costruita nel sistema entangled-intreccio (Pz-Ter) attraverso la “competizione” di infiniti attrattori. Proprio per questo motivo, oltre che diagnosticare e curare convenzionalmente, diventa determinante l’aspetto “interpretativo comportamentale”per mantenere integra e indipendente l’autoorganizzazione dei sistemi (Pz-Ter).
L’interpretazione del “Trauma”
Nell’approccio QuEBA il concetto “Trauma” é da considerarsi un comportamento che, in un sistema vivente complesso aperto, si concretizza in una direzione attrattoria collassata.
L´espressione “comportamento trauma” risiede nella cultura esperienziale non cosciente perennemente elaborata da infiniti attrattori che realizzano sovrapposizioni di stati comportamentali.
È quindi una coreografia composta da interazioni-integrazioni tra sistemi e in co-evoluzione con scambi di informazioni, materia e energia con il “sistema ambiente”.
Quindi ci si confronta con una “espressione funzionale” di una coerenza costruita nel sistema vivente sulla base di una infinita sequenza di istantaneitá di informazioni. Tutto é da considerare come sequenze indeterminate-determinate cioé avviene-non avviene.
Possiamo azzardarci a dire che il “comportamento trauma” é sostanzialmente una “normalitá” dell’espressione coreografica comportamentale del sistema vivente.
L´approccio interpretativo del metodo QuEBA si puó cosí riassumere
Il “Quantic Space Feeling” (QSF) risulta essere determinante per la coevoluzione di due sistemi entangled e deve sempre accompagnare lo sviluppo dell´approccio interpretativo.
Solo cosí si mantiene inalterata la autonomia e la capacitá di auto-organizzazione del sistema-paziente nella sua coevoluzione con la autonomia e la auto-organizzazione del sistema-terapeuta.
Proprio considerando la particolare condizione che si realizza attraverso il QSF diviene possibile avviare una interpretazione della storia esperienziale comportamentale del paziente negli ambiti funzionali viscero-emozionali e muscolo-articolari.
Cosí si consente una rielaborazione delle potenzialitá innate e acquisite favorendo nel sistema stesso le fasi-possibilitá relative alle diverse espressioni delle informazioni e alle loro risultanti attrattorie di funzione.
Per dare spazio a tali esplicazioni si utilizzerá il “sistema informante” costituito da Emozioni-Batteri-Alimenti (EBA) attraverso il quale il “sistema paziente” andrá a modificare le proprie coreografie muscolo-articolari e viscerali permettendo l´emergenza di nuove potenzialitá espressive nella Postura, nella Gestualitá e nell´Atto Motorio (PGA).
ln tali condizioni di approccio e di interpretazione é possibile intervenire in ambiti funzionali e clinici diversi ma correlabili fra loro nelle varie e mutevoli manifestazioni disfunzionali emergenti.
Si possono cosí vedere interessate differenti discipline, dalla fisioterapia alla osteopatia, dalla pediatria alla odontoiatria, dalla nutrizionistica alla neurologia e alla traumatologia etc.
Si vuole accennare qui di seguito ad alcune di queste correlazioni che possono essere piú facilmente comprese avvicinandosi all’essere umano valutato nelle sue manifestazioni come sistema biologico complesso.
Per esempio, una lombo-sciatalgia, una cervico-brachialgia o una cefalea soggiacciono a rilievi disfunzionali, manifesti o non, i quali, a loro volta, sono informati da reti funzionali comportamentali ben lontane dal sintomo percepito ed espresso dal paziente.
È inoltre interessante considerare come ogni evento traumatico diretto o indiretto sia da interpretare anche e soprattutto al di lá del sintomo specifico in quanto tale evento é di fatto precedentemente “costruito” da assemblaggi attrattori posturali organizzati in complessi intrecci funzionali viscerali e muscolo-scheletrici.
Ecco perché nella metodica QuEBA il sintomo, qualunque esso sia, debba venire interpretato come espressione che emerge da un “protocollo comportamentale di quel sistema uomo” ovvero come prodotto rappresentativo di storie di comunioni complesse elaborate, sostenute e governate dalle sinergie funzionali EBA strettamente individuali.
Da qui si evince la particolare propedeutica della metodica QuEBA che vuole aprirsi alla visione interpretativa del sistema uomo come sistema complesso evitando in prima istanza la finalizzazione terapeutica centrata primariamente e/o unicamente sul sintomo emergente.
I presidi terapeutici piú opportuni e adeguati e di varia pertinenza clinica verranno suggeriti ed applicati in seconda istanza, dopo aver consentito al meglio quella indipendenza funzionale del sistema su cui si fonda il suo orientamento nel percorso di vecchie o nuove fasi attrattorie auto-organizzanti.
Cenni teorici per riflettere e comprendere meglio
Schrödinger, nel suo libro “What is life” sostiene che i sistemi viventi aperti che scambiano energia e materia con l’esterno si diversificano dai sistemi isolati studiati in termodinamica, in quanto nei primi, opposta alla tendenza dell’entropia, sarebbe presente una direzione verso l’ordine a livello locale, a discapito dell’ambiente esterno.
Tali sistemi, vivendo, compensano l’aumento di entropia che producono nell’ambiente circostante mantenendo un flusso di entropia negativa (neghentropia) attraverso la conservazione del loro programma biologico.
La nostra vita quindi si nutre di neghentropia, che contrasta la tendenza alla morte termica.
È l’apertura che rende vivi, che genera localmente ordine. In natura la probabilità di ordine è derivata dallo scambio-comunicazione degli elementi con l’esterno, si tratta in qualche modo di un ordine intriso di disordine.
L’ordine della complessità biologica nasce dallo scambio, dal disordine, dal “rumore”. Siamo nella via del caos, un caos dentro di noi capace di partorire qualsiasi tipo di espressione.
È l’autoorganizzazione, un ordine che emerge in risposta ad un “rumore”, ad una perturbazione, ed é comunque un ordine che si esalta ogni volta nel produrre espressioni diverse da sé stesso in perenne cambiamento.
I numerosi elementi che compongono il SCA interagiscono tra loro in maniera non lineare dando forma e funzione ad una entità unica e dinamica capace di evolvere e co-evolvere adattandosi all’ambiente.
Da un “rumore”, risulta una struttura, una configurazione, una coreografia definita.
Entriamo nello spazio delle fasi o possibilitá dove sono rappresentate tutte le possibilitá di un sistema. Molto importante é “l’effetto attrattore”: in ambito matematico l’attrattore é una regione limitata dallo spazio delle fasi, verso la quale il sistema tende a dirigersi. È una regione, si puó dire, di stabilitá del sistema e quest’ultimo puó possedere piú attrattori da cui trae più stabilitá ed equilibrio.
Condizione importanti sono la robustezza e la resilienza di un sistema.
La robustezza di un sistema é data dalla capacitá di quest’ultimo di sopportare le possibili variazioni delle condizioni esterne mantenendo invariati struttura e organizzazione.
La resilienza indica la capacitá di un sistema di gestire la propria autoorganizzazione nei disequilibri importanti e la sua peculiaritá é di riportarsi alle normali condizioni di funzionamento partendo da situazioni estremamente lontane dal suo stato di stabilitá.
Consideriamo l’organismo un “corpo spaziale” che modifica di continuo la sua forma e struttura progettando ed esprimendo continue coreografie comportamentali.
E´ importante considerare che tutto ció che é “sistema informante”. Modifica forma e struttura esprimendo di conseguenza una risposta coreografica comportamentale nell´essere vivente.
Tale processo attiva nell´organismo “stati sovrapposti” di azioni biocinetiche, biodinamiche e biochimiche a livello intracellulare che noi chiamiamo “stati di trasduzione meccano-chimica”.
Pertanto risultano importanti le forze meccaniche applicate allo sviluppo dell´organismo per il suo mantenimento funzionale nella relazione con l´ambiente interno-esterno.
Proprio per questo sono determinanti le forze esterne che si orientano sulla membrana cellulare.
Le proprietá strutturali-funzionali di tutti i componenti della cellula cambieranno in relazione alla frequenza e alla modalitá con cui si applicheranno tali forze e di conseguenza nasceranno nella cellula “stati di comportamento non lineari” determinando espressioni coreografiche probabilistiche comportamentali.
Se vi é quindi un sistema in grado di selezionare e attribuire significati alle informazioni-stimolo provenienti dall’esterno, allora esso é in grado di creare modelli interni dell’ambiente circostante (pattern) definendo il proprio dominio cognitivo. Tale sistema é in una relazione di accoppiamento strutturale con l’ambiente tale che, elaborando le informazioni-stimoli esterni, apprende dall’esperienza e formula risposte di volta in volta diverse e appropriate al bisogno.
Proprio creando modelli interni, il sistema é di conseguenza in grado di aumentare le proprie capacitá di effettuare previsioni e costruire coreografie future, talvolta anche imprevedibili. Ció é importante considerandolo nell’ottica della terapia tra sistemi viventi.
Il nostro DNA potrebbe apparire un “sistema chiuso” in quanto esso stesso organizzato e atto a preservare una sua identitá rispetto all’ambiente che lo circonda proteggendo il patrimonio genetico in esso codificato. Tuttavia é “sistema aperto” in quanto interagisce con l’ambiente esterno nei processi di interazione e morfogenesi: co-evolve con l’ambiente circostante. Il suo rapporto con l’ambiente é simile ad un accoppiamento strutturale e la sua esplicazione-evoluzione rappresenta una forma di apprendimento.
Nascono quindi delle traiettorie evolutive date dalle coreografie codificate del DNA in cui possiamo osservare la via evolutiva degli organismi.
L’interpretazione terapeutica tra paziente e terapeuta é un “intreccio” che ci puó ricordare un’azione sociale di atomi, quindi “atomi sociali” (SocioFisica). Dovremmo pensare alle persone come ad atomi o molecole che seguono regole semplici e cercare di interpretare le strutture a cui queste regole portano (Mark Buchanan).
Anche nel mondo sociale esistono, come in quello fisico, dei meccanismi automatici che portano alla formazione di strutture complesse e che aspettano di essere decifrati: si entra nel concetto di sistema complesso.
Un sistema complesso é costituito da infiniti elementi interagenti fra di loro all’interno di un ambiente confinato in uno spazio reale o virtuale, alleandosi o andando in competizione per aggiudicarsi “n” risultati. Un sistema complesso lo possiamo considerare come una rete di nodi collegati tra loro per mezzo di legami che esprimono delle relazioni tra i nodi stessi.
L’interazione e l’integrazione [Entangled-QSF (Metodo QuEBA)] che si realizza tra paziente e terapeuta fa sí che i nuovi atomi sociali comincino a coordinarsi istintivamente tra loro dando vita ad una struttura emergente che si esprimerá secondo regole nuove, regole di natura diversa dai suoi singoli elementi costituenti (paziente e terapeuta).
È come in fisica: le proprietá macroscopiche dei materiali (temperatura, pressione, calore ecc.) emergono esclusivamente dal modo in cui atomi identici, e assolutamente privi di quelle proprietá, interagiscono tra loro. Cosí la complessitá dei fenomeni sociali potrebbe emergere dalle modalitá e dagli schemi dinamici di interazione-integrazione (QSF) fra individui considerati alla stregua di semplici atomi sociali che si imitano a vicenda.
Possiamo quindi considerare il “sistema specchio” il meccanismo in cui esiste una probabile cognizione fondata sull’organizzazione funzionale del nostro sistema motorio. Nel sistema motorio gli atti motori sono rappresentati in relazione al loro fine.
Si pensa che tra “atomi sociali” l’organizzazione del sistema motorio, intorno a scopi specifici, sia una peculiaritá giá presente e attiva ancora prima della nascita.
Circa alla 22esima settimana di gestazione, il livello di pianificazione motoria nel feto é giá simile a quella relativa all’esecuzione di “azioni intenzionali”. Se consideriamo feti gemelli giá alla 14esima settimana di gestazione i movimenti diretti verso sé o finalizzati a toccare il corpo del gemello mostrano un’attivitá cinematica che differisce dalla manifestazione di altri movimenti casuali: interazione-integrazione (QSF) sino all’attrattore-stato come risultato finale.
All’interno della meccanica quantistica la “realtá” é uno stato in evoluzione che include l’interazione dell’osservatore come componente del sistema sotto osservazione. Il comportamento umano conferisce complessitá ad ogni sistema di cui fa parte nello spazio quantico (QSF).
Le scelte degli esseri umani vengono introdotte nella struttura del sistema sotto osservazione, generando un unico sistema.
Gli stati “entangled” dei sistemi quantici, come le interazioni di tutti i sistemi complessi, sono da considerarsi comportamenti non lineari. Non lineare significa che anche variando in modo regolare gli input informazione-segnale, l´output puó comportarsi in modo non regolare e in modo non proporzionale alla variazione dell´input. La grandezza in uscita di un sistema complesso, cioé il suo comportamento, non é quindi per forza proporzionale alla grandezza in entrata, cioé all´informazione-stimolo che il sistema riceve, ma esso stesso é il contenente di tutte le parti interagenti.
Combinando due sistemi in grado di esibire un comportamento complesso si genera un nuovo sistema: un “sistema entangled” che é una interdipendenza di componenti di qualsiasi sistema.
Nella fisica classica terapeuta e paziente sarebbero distinti e separati nello spazio e nel tempo, nella prospettiva della meccanica quantistica le nostre funzioni d’onda sono intrecciate e impossibili da separare: siamo un unico sistema complesso.
L’attivazione durante una ”osservazione-intreccio” (solo tramite QSF) di un’azione del corrispondente atto motorio, consentirebbe al sistema Ter e PZ di cogliere immediatamente il significato di base del comportamento reciproco.
In un sistema entangled intendiamo l’informazione (“i”) ció che si struttura in un codice o linguaggio che attribuisce al messaggio un significato che puó essere compreso dal sistema a cui esso é comunicato (QSF) ed é in grado di generare segnali che attivano o disattivano un sistema dinamico complesso producente attrattori.
Riteniamo pacchetti di “i” fondamentali quelli contenuti nei “Quantum EBA”. Quindi QuEBA (Quantum “i” Emozioni, “i” Batteri, “i” Alimenti) sono le variabili comportamentali innescanti i vari attrattori producenti traiettorie e coreografie evolutive.
Per attrattore-stato intendiamo l’espressione di un comportamento relativo ad una sommatoria di pacchetti di informazioni biocinetici e biodinamici EBA esplicati dal corpo. Quando si considera un attrattore-stato EBA la narrazione relativa all’esplicazione é infinita e ci accompagna da sempre e per sempre.
Qualunque stato di espressione biocinetico e biodinamico EBA, quindi variabile biochimica EBA, si traduce in una condizione dinamica muscolo-scheletrica che in ogni istante risulterá sempre incarnata nell’intero sistema uomo.
Nei sistemi complessi dinamici adattativi la prevalenza dell´instabilitá é molto importante, infatti piccoli cambiamenti delle condizioni iniziali possono determinare grandi amplificazioni degli effetti finali. Questa é la sensibilitá alle condizioni iniziali, cioé il caos.
Non dimentichiamoci che giá nel 1903 il matematico Poincaré riconosceva questo evento: puó accadere che piccole differenze nelle condizioni iniziali ne producano di grandissime nei fenomeni finali. Un piccolo errore nelle prime produce un errore enorme nei secondi.
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